Pianta della famiglia delle
Solanaceae, distribuita in Europa, Asia e Africa
settentrionale. In Italia è frequente lungo
le strade, presso le abitazioni, tra le macerie, difficilmente però
è abbondante. La si può trovare dal piano alle zone montane o
subalpine. Spesso questa pianta è coltivata
per scopi medicinali. È estremamente
tossica.
GENERALITÀ Il
giusquiamo è una pianta erbacea biennale, qualche volta annuale; con
piante di due anni si arriva a un'altezza di un metro o più, mentre
più ridotte sono le piante che terminano il loro sviluppo nel primo anno
di vegetazione. La radice è grossa e
fittonante, le foglie radicali sono picciolate, grandi, oblunghe, lunghe fino a
25-30 cm e larghe 10-12. Il margine è dentato, con denti grandi. Le
foglie del fusto sono simili a quelle basali, ma più piccole e
amplessicauli. I fiori, solitari, nascono
all'ascella delle foglie, sono sessili o portati da brevi peduncoli. Il calice
è formato da un tubo allargato alla base e formato all'apice da cinque
denti acuti. La corolla è di forma tubolare e divisa all'apice, nella
parte superiore, in cinque petali arrotondati di colore giallo con venature
violacee. lI frutto è una capsula che
contiene numerosi semi di colore
bruno-nerastro. Per scopi terapeutici si utilizzano
le foglie, i semi, le sommità fiorite e il frutto della
pianta.
IMPIEGO
TERAPEUTICO Il giusquiamo contiene, quali principi
attivi, alcaloidi derivati dal trofano, simili a quelli della belladonna e dello
stramonio, ma in quantità meno abbondante. Altri principi attivi sono
alcuni flavonoidi, in particolare il rutoside. Il
giusquiamo venne utilizzato già dagli antichi Greci e Romani, che si
servivano però soprattutto del giusquiamo bianco (Hyosciamus albus):
anche questa specie comunque contiene gli stessi principi attivi del giusquiamo
nero. L'impiego sistematico del giusquiamo in
terapia data però dal sec. XVIII, quando veniva utilizzato soprattutto
sotto forma di succo e in cataplasmi ottenuti dalle foglie. Le foglie e i semi
di giusquiamo furono annoverati tra le piante medicinali in numerose farmacopee
europee. Per i suoi alcaloidi, il giusquiamo
è attivo sulla muscolatura liscia, come antispastico e
antinevralgico. Oggi il giusquiamo nero viene
utilizzato per la preparazione di specialità farmaceutiche impiegate come
sedativi del sistema nervoso centrale, nelle nevralgie e negli spasmi
dell'apparato digerente. È inoltre efficace nel
parkinsonismo. Il giusquiamo, come lo stramonio,
viene anche utilizzato per la preparazione di sigarette antiasmatiche, per le
sue proprietà spasmolitiche a livello della muscolatura liscia
bronchiale. Per l'estrazione dei principi attivi
alcaloidici oggi si preferisce utilizzare un'altra specie di giusquiamo,
proveniente dalle regioni del Nord Africa: l'Hyosciamus muticus L., pianta assai
più ricca in alcaloidi del giusquiamo
nero.
PREPARAZIONI Essendo
il giusquiamo pianta estremamente tossica, non si riportano qui né le
preparazioni né le dosi di uso. L'uso di questa pianta deve essere
indicato dal medico.
RACCOLTA E
CONSERVAZIONE La raccolta delle foglie e delle
sommità fiorite va fatta al momento della fioritura, da maggio a luglio a
seconda delle regioni e delle
altitudini. L'essiccamento di queste parti deve
essere fatto assai rapidamente, all'ombra, disponenedole su graticciati, in
sottile strato, in locale ben aerato. Meglio, se possibile, provvedere a un
essiccamento artificiale in stufa a circolazione d'aria forzata, a temperatura
non superiore ai 50°. I semi si raccolgono a
maturità, liberandoli dalle capsule. Il
giusquiamo va rinnovato tutti gli anni. Essendo
pianta sporadicamente distribuita qua e là, è necessario
provvedere alla sua coltivazione, se si vogliono le quantità necessarie
all'impiego terapeutico. L'industria farmaceutica, che utilizza questa pianta in
larga quantità, promuove colture in pieno campo. Si coltiva solamente la
varietà biennale, in quanto l'annuale rimane piccola, poco sviluppata,
con poche foglie e pochi fiori e frutti. Nel primo
anno la varietà biennale produce solamente una rosetta basale di foglie;
solo durante il secondo anno di vegetazione dà fiori e
frutti. La coltura di questa specie presenta
qualche difficoltà, in quanto la germinazione è spesso irregolare
e la pianta è facilmente attaccata da parassiti, soprattutto se posta a
germinare in semenzaio. Come molte solanacee, anche il giusquiamo è
frequentemente attaccato da insetti come la dorifora: è perciò
necessario, in colture estensive, provvedere a disinfestazioni
periodiche. Come tutte le solanacee, il giusquiamo
ama un terreno sciolto, particolarmente ricco in sostanze organiche. Nella
primavera del secondo anno è bene operare una concimazione mista, e farla
poi seguire da una concimazione ricca in azoto. La pianta ha bisogno di
irrigazioni periodiche durante il periodo
estivo. La legge riguardante la coltivazione delle
piante medicinali impone, per chi vuole intraprendere una coltura di giusquiamo,
di segnalare con appositi cartelli la tossicità di questa
specie.
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